L’incontro della Croce, incontro di vita - di Nino Savarino - Rosolini 18 aprile 2025

di Nino Savarino
Rosolini 18 aprile 2025
Venerdì Santo: preludio della Pasqua di nostro Signore, ma anche momento di profonda riflessione personale e comunitaria e di un serio esame di coscienza.
L’azione liturgica che la Chiesa ci propone il Venerdì della Passione è un momento privilegiato per piegarci davanti alle nostre fragilità.L’Adorazione della Croce certamente porta il nostro animo a commuoverci: di fronte a chi ha sofferto ed è morto per noi non possiamo rimanere indifferenti.
Tuttavia, il senso profondo, vero, magari inconfessato, dell’Adorazione è l’incontro, a tu per tu, con l'uomo dei dolori.
Nel volto sfigurato di Gesù, segno di sofferenza e di profondo patimento, ciascuno di noi incontra sé stesso, i suoi problemi, le sue sofferenze, delusioni, ansie, paure.
Ci avviciniamo a Lui, in processione, per sostare alla Sua presenza soli pochi secondi. Sono forse i secondi più eterni di sempre: la nostra mente e il nostro cuore gli mostrano la nudità del nostro essere. A lui che per primo ha vissuto nella sua carne le sofferenze più atroci.
Baciare i piedi, il costato e le mani di Cristo Crocifisso è come dirgli: stai vicino a noi, non ci lasciare soli.
Non è patimento, ma com-patimento!
Non è angustiarci per quello che Gesù ha patito, ma un ritrovarci insieme nel cammino di una vita difficile e piena di afflizioni.
Ho visto anziani, giovani, persone di ogni estrazione sociale chinarsi davanti a Lui, baciare le Sue ferite. Tutti ci siamo trovati al suo cospetto con simpatia d’animo, perché nessuno di noi è esente da sofferenze.
Ecco perché la celebrazione del Venerdì Santo non è un atto devozionale fine a sé stesso: è azione vera, reale, la più umana.
Ma c’è di più, molto di più.
Chi abbiamo davanti a noi, assiso in quella Croce, è il Cristo, il Signore della vita, il Risorto, Colui che ha sconfitto la morte.
Il nostro com-patimento è in realtà speranza di vita, perché presentiamo la fragilità del nostro essere uomini a Colui che sappiamo sa trasformarla in vita e gioia eterna.
Ecco: l'incontro della Croce è l'incontro della vita.
Quell'uomo dal volto sfigurato è la nostra salvezza. È il nostro Dio.
Ed è bello sapere che questo Gesù è l’Emmanuele, il Dio con Noi, nostro fratello.
Con Lui, il Venerdì Santo è già Pasqua.