venerdì santo 2019 - misericordia rosolini

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venerdì santo 2019

VENERDI' SANTO 2019

Rosolini 19 aprile 2019 | news
di Nino Savarino


Non so quanti lo ricordano, ma quando ero piccolo (molti anni fa, purtroppo) il Venerdì Santo era una giornata del tutto particolare.
Ogni cosa contribuiva a rendere questo giorno incentrato sul fatto dei fatti: la morte di Gesù.
Tutto mi appariva triste: la radio trasmetteva solo musica classica, in televisione non si trasmettevano programmi di intrattenimento leggero o spettacoli vari.
Le persone parlavamo sottovoce: eravamo davvero tristi, sinceramente tristi.
Andavamo in chiesa a vedere il Cristo alla colonna, il cataletto e l'Addolorata.
Lo stesso tempo, e non solo quello metereologico, sembrava essere sospeso tra il cielo e la terra.
La sera poi, alla funzione in chiesa mi sembrava ci fosse tutto il popolo rosolinese.
La chiesa madre era stracolma di fedeli e la piazza Garibaldi lo era ancora di più.
La processione era interminabile quanto partecipata.
Tutti sentivamo nostro un lutto indicibile.
La cosa che più di tutti mi é rimasta impressa era lo sguardo dell'Addolorata: gli occhi piangenti rivolti al cielo.
Il pugnale conficcato nel cuore e il manto nero mi facevano piangere. La morte di un figlio é il dolore più inenarrabile che possa colpire una persona.
Guardavo mia mamma che si segnava e pregava al passaggio della Madonna e capivo che la preghiera all’Addolorata era qualcosa di speciale.
Quel dolore, quelle lacrime, quello sguardo, quegli occhi gonfi di lacrime tuttavia non mi spaventavano: ero triste, molto triste, ma allo stesso tempo non ne sentivo il peso.
Che strano.
Mi sentivo parte di una società che si fermava a contemplare il Mistero di un Dio che moriva per noi.
Mi sentivo protetto da tutto un popolo che, proprio il Venerdì Santo, dava dimostrazione di essere unito, solidale, unico.
Ero orgoglioso di farne parte.
Pensieri di bambino.
Pensieri che si sono stratificati fino a diventare irrinunciabili anche nell'età a venire.
Oggi però le cose sono cambiate.
La radio trasmette quello che trasmetteva il giorno prima e che continuerà a fare nei giorni successivi. E lo stesso la TV.
Alla villetta comunale, mentre passo per andare a casa, la musica é uguale agli altri venerdì, serata di svago attesa dai nostri giovani.
Per molti, anche oggi é un normale venerdì.
Ognuno vive la propria fede come crede.
E forse é meglio così.
Una fede matura necessita di partecipazione libera e consapevole.
Il mio pensiero, però, subito corre alla processione di stasera: guardavo i miei volontari e i confratelli presenti, che sotto l’Addolorata, portata da loro a spalla, pregavano e cantavano assieme al popolo di Dio e mi sentivo felice e, in cuor mio, li ringraziavo.
Per noi questa sera non è stata un normale venerdì, proprio no.
La luna, alta in cielo, disegnava una aureola di argento finissimo e ci diceva che il Venerdì Santo è già l’aurora della Pasqua.

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